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Reflex vs Mirrorless

Testo e Foto di Paolo Fossati

Reflex vs Mirrorless

La fotografia al tempo del digitale

Testo e foto di Paolo Fossati

Reflex vs Mirrorless

Qualcuno la definisce una rivoluzione epocale. Fatto sta che le fotocamere Mirrorless stanno prendendo sempre più piede anche sott’acqua, soprattutto per gli ingombri contenuti. Noi abbiamo provato a mettere i 2 sistemi a confronto, evidenziando pregi e limiti di ognuno. Ecco cosa ne è uscito

Per un fotografo è il dilemma del momento: reflex o mirrorless? È la seconda rivoluzione epocale a cui assisto da quando scattai le prime foto subacquee nel 1985, dopo il passaggio da pellicola a digitale, e, se per qualche tempo ci sono stati dubbiosi e nostalgici, credo che ora nessuno possa più negare gli indubbi vantaggi del mondo digitale. Lo stesso non si può dire, allo stato attuale delle cose, per le mirrorless nei confronti delle reflex.

Sono stato tra i primi a utilizzare mirrorless sott’acqua, essenzialmente perchè attratto dal minor ingombro, fondamentale durante i viaggi aerei per le lontane destinazioni tropicali, soprattutto con più scali da effettuare. Inizialmente il divario tra mirrorless e reflex era importante. Lentezza di scatto, messa a fuoco più difficile, file non molto qualitativi, poi però, con il passare del tempo, tale gap si è ridotto sempre più, fino a essere quasi inesistente, riferendomi a modelli di pari categoria.

Attualmente sto fotografando con entrambi i sistemi, in base alle condizioni ambientali e alle diverse necessità tecniche; adopero una Nikon D 7500 e una Olympus Omd EM 1 mark II. Ho quindi pensato di raccontare la mia esperienza senza avere la pretesa di insegnare niente a nessuno, né di sancire un vincitore e un vinto tra i due sistemi, semplicemente vorrei aiutare chi si trova davanti alla scelta a chiarirsi le idee. Sicuramente dalla mia prima mirrorless, la Olympus Omd EM 5, all’attuale Omd EM 1 mark II, ne è passata di acqua sotto i ponti! Le prestazioni sono enormemente migliorate, sotto tutti i punti di vista. Il progresso tecnologico ha ridotto enormemente il divario prestazionale esistente tra reflex e mirrorless, con queste ultime ormai in grado di rivaleggiare con l’altro sistema su quasi tutti i fronti.

Prima di continuare nella disamina, occorre però una premessa sul funzionamento dei due sistemi. All’interno del corpo macchina di una reflex troviamo uno specchio che riflette la luce su un prisma; quest’ultimo permette la visione nel mirino per avere un’anteprima. Una volta premuto il pulsante di scatto, lo specchio si sposta verso l’alto, l’otturatore si apre e la luce colpisce il sensore di immagine che cattura lo scatto. Nelle fotocamere mirrorless, invece, la luce passa attraverso l’obiettivo e raggiunge in modo diretto il sensore (dunque senza passare prima dallo specchio riflettente e dal prisma), che cattura un’anteprima dell’immagine da visualizzare sullo schermo posteriore o, in alcuni modelli, in un mirino ”elettronico”, che altro non è che un secondo schermo all’interno del mirino che riproduce la stessa immagine visibile su quello principale. L’assenza dello specchio è la prerogativa grazie alla quale si è potuto ridurre le dimensioni dei corpi macchina mirrorless.

Come dicevo, avere corpi macchina più piccoli significa minor ingombro e minor peso durante i viaggi, ma anche scafandri più leggeri e di dimensioni inferiori, condizione fondamentale per chi realizza reportage e si immerge con 2 scafandri. È comunque innegabile il fatto che le mirrorless full frame più performanti hanno una dimensione di poco inferiore alle reflex di pari categoria. Per quanto riguarda l’inquadratura, le reflex devono essere utilizzate inquadrando dal mirino che, chiuso dentro uno scafandro e osservato da più lontano a causa della presenza della maschera, non permette mai un’inquadratura precisa, tranne nel caso si usino costosi e ingombranti mirini applicati esternamente. Invece, le mirrorless consentono di inquadrare e scattare osservando l’immagine sul monitor o, eventualmente, di utilizzare il mirino elettronico. Essenzialmente ci sono 2 opzioni utili. Vedere l’immagine durante l’inquadratura così come risulterà nello scatto finale; in altre parole, se chiudo i diaframmi o velocizzo i tempi la vedrò più scura, mentre se apro i diaframmi o rallento i tempi la vedrò più chiara. Opzione che permette un’immediata valutazione di quello che sarà il risultato finale. Oppure vedere l’immagine molto luminosa, indipendentemente dalla scelta dei tempi e dei diaframmi, scelta utile nei tuffi profondi e indispensabile per le notturne. Questa seconda opzione permette la valutazione della foto soltanto a scatto avvenuto. Una caratteristica generalmente poco considerata in questo confronto, che ritengo invece fondamentale, riguarda la profondità di campo, che è maggiore nel sistema mirrorless. Ciò significa che durante le buie giornate invernali, o nelle immersioni profonde, dove la luce scarseggia, preferisco lavorare con la micro 4/3, soprattutto con il merav i g l i o so 8 mm Olympus f 1.8. Comunque, anche in un’immersione ricreativa se provate a scattare, a parità di diaframma, con un grandangolo alla minima distanza di messa a fuoco usando una mirrorless e una reflex, la differenza sarà più che evidente. Con la mirroless si avrà una maggiore profondità di campo, a favore di un maggior dettaglio e leggibilità dell’immagine. Anche il 60 micro Olympus, che sulla Omd EM 1 mark II diventa un 120, ha una profondità di campo ben superiore al 105 micro Nikkor, tanto per citare una lente macro che va per la maggiore. Mentre se non ho necessità specifiche legate al tipo d’immersione, il 10-17 Tokina montato sulla Nikon D 7500 ha una versatilità impareggiabile e una compattezza incredibile, con una qualità del tutto accettabile. Ecco, secondo me la mancanza nel sistema mirrorless di uno zoom grandangolare spinto è una pecca importante. Personalmente, penso che l’aspetto più negativo delle mirrorless sia la scarsa durata della batteria. Da questo punto di vista le reflex hanno la meglio. Sono infatti capaci di scattare foto tenendo lo schermo spento e utilizzando il solo mirino. Purtroppo, più la mirrorless è performante e meno dura la batteria. Quindi, durante i viaggi, quando di effettuano 3 o 4 immersioni al giorno, preferisco usare la Nikon D 7500, che mi garantisce 7, 8 tuffi di autonomia, mentre la Olympus Omd EM 1 Mark II solitamente non supera i 2 o 3. Un piccolo risparmio di energia si può ottenere utilizzando il trigger, anziché il flash, per far scattare i flash subacquei esterni; comunque, in questo confronto le reflex sono enormemente superiori.

Per quanto riguarda l’autofocus non ho notato differenze sostanziali. La Olympus Omd EM 1 mark II è molto veloce ed è un piacere fare caccia fotografica, lo stesso si può dire della Nikon D 7500.

Una piccola aggiunta (che non interessa i fotografi) riguarda il settore video, dove le mirrorless di alta gamma hanno superato le reflex: stabilizzazione dell’immagine, comportamento ad alti Iso, gamma dinamica. Grazie ai loro sensori di messa a fuoco su chip, vengono considerate le più adatte per le riprese video. Un’altra differenza tra i due sistemi è la maggior facilità di sporcare il sensore durante i cambi di obiettivo, poiché in una reflex, a esclusione della fase di scatto, è coperto dallo specchio, mentre in una mirrorless no.

È altresì vero che noi fotografi subacquei cambiamo molto meno frequentemente ottiche rispetto a chi lavora in terra, quindi tale limite è meno importante.

Per quanto riguarda la qualità delle immagini, le mirrorless migliori hanno raggiunto livelli ottimi. Stessa cosa dicasi per le reflex; le top di gamma di Canon e Nikon hanno una marcia in più, evidenziabile soprattutto nei crop estremi e nelle stampe molto grandi. Inoltre, il comparto obiettivi delle reflex è più fornito. È possibile acquistare ottiche di vari produttori, che spaziano da quelle economiche a quelle professionali. Le mirrorless sono un pochino più sfornite al riguardo. Per ovviare a questo problema, sono stati prodotti adattatori per poter montare le ottiche delle reflex sulle mirrorless, ma la maggior parte delle volte questi alterano la focale o rallentano la messa a fuoco automatica.

Quindi, come dicevo inizialmente non ci sono vincitori né vinti. In base alle proprie necessità ci si può indirizzare verso un sistema o l’altro. Per me sono due mondi complementari e li utilizzo entrambi, anche se vedo un futuro “targato” mirrorless poiché alcune aziende investono in ricerca molto più nel settore 4/3, mentre altre hanno addirittura annunciato il futuro abbandono delle reflex.

A questo punto, a voi la scelta.

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