UnderwaterTales - La Storia di Easydive
di Stefano Sibona
Easydive, una storia di Made in Italy. Un imprenditore che ha voluto trasferire a tutti la sua passione. Con una promessa di valore: la qualità. Perché una custodia Easydive è per sempre.
Oggi voglio raccontarvi una storia particolare, una storia di Made in Italy, che nasce in Romagna, più esattamente a Cervia. È la storia di un piccolo ma lungimirante imprenditore, innamorato della subacquea e di tutto ciò che si può vedere sott’acqua.
Uno che voleva trasferire a tutti la sua grande passione, che voleva, in tutti i modi far vedere a tutti quello che lui ammirava là sotto.
Lui si chiama Fabio Benvenuti e oggi è il titolare di Easydive.
Quella vacanza ai Caraibi
Ma facciamo qualche passo indietro e torniamo al 1991. Fabio è in vacanza a Caraibi. Precisamente nella Repubblica Dominicana dove frequenta il suo primo corso subacqueo. Le emozioni di questa nuova esperienza si dissolvono al ritorno a casa. Il freddo e umido inverno cancellano in fretta i ricordi del magico mondo subacqueo. Questo brevetto rimarrà a lungo in un cassetto. E da lì uscirà alcuni anni dopo.
Nel frattempo, Fabio lavora come commesso in un grosso negozio di articoli sportivi, a Cesena. Si occupa di vendita in vari reparti, ma non di quello subacqueo. E intanto sviluppa una sana passione per le videocamere e le riprese sportive.
Quell’altra vacanza in Mar Rosso
Quando finalmente inizia a frequentare un club subacqueo si aggrega per una vacanza in Mar Rosso. Vuole a tutti i costi portare a casa anche delle videoriprese subacquee.
Suo zio, da quelle parti, ha una piccola officina meccanica. Di quelle con un po’ di macchinari per la lavorazione dell’acciaio e dell’alluminio. E proprio lui realizza un tubo metallico, a forma di cilindro. Da una parte un vetro trasparente e dall’altra una sorta di coperchio. Lì dentro ci doveva stare la videocamera di Fabio, quella che avrebbe dovuto raccogliere i suoi primi ricordi subacquei.
Il test lo fa direttamente lì, in Mar Rosso. Funziona, ma è molto leggera, troppo. È così positiva che, una volta che Fabio la lega al suo GAV, questa galleggia e aleggia come un pipistrello sopra il suo cappuccio per tutta l’immersione. Per filmare la deve recuperare.
La scena può sembrare molto imbarazzante. Ma quello che conta è il risultato. E il risultato è fantastico. I suoi video fanno il giro del club subacqueo. Ma soprattutto arrivano in mano anche ai clienti del negozio di articoli sportivi presso il quale Fabio lavora.
E iniziano a chiedergli di produrne altre.
C’è stato qualcun altro che ha iniziato da un garage
Egidio Cressi, insieme ai suoi amici Duilio Marcante e Dario Gonzatti, partì da un fondo umido e malsano a Genova. Più di ottant’anno dopo, Cressi Sub è una delle più importanti aziende produttrici di articoli subacquei.
In California, un giovane lungimirante sognatore iniziò, con il suo amico Steve Wozniak, nel box di casa ad assemblare personal computer. Steve Jobs fondò così la Apple che oggi è l’azienda più patrimonializzata al mondo.
A Cervia, anche Fabio Benvenuti inizia in un garage. Con lui c’è suo zio, che lo aiuta e lo sprona. Arrivano i primi ordini e con loro le prime videocamere allagate e ripagate. Da qui, accompagnato da mille difficoltà e da un entusiasmo irrefrenabile, crea la sua azienda, Easydive.
Easydive, oggi
Entro nel capannone che Fabio comprò al posto di prender casa in una calda mattina di ottobre. Un ottobre che è il prolungamento di settembre e di una lunga estate calda.
La prima cosa che mi viene voglia di fare, appena varco la soglia dello showroom, e di andare sott’acqua. Di illuminare il fondale, ricolorarlo e riprenderlo in tutto il suo splendore.
Le custodie e gli illuminatori mi spronano verso grandi acquisti e grandi riprese. Almeno, lo spero.
Easydive, la sua promessa di valore
Easydive è un progetto interamente Made in Italy, quasi a chilometro zero. A pochi passi da lui c’è chi lavora con il tornio i grandi blocchi di alluminio dai quali nascono le sue custodie e qui c’è chi fornisce la componentistica elettronica.
Ma Easydive è soprattutto una promessa. Un patto con il mercato per produrre attrezzature innovative, di qualità, semplici, robuste e soprattutto durevoli.
La doppia guarnizione in ogni ingresso d’acqua, i comandi elettronici adattabili a tutte le video camere in commercio sono il suo marchio di fabbrica. La selezione e la qualità dei materiali sono le sue garanzie. I rischi di allagamento o di umidità sono così ridotti al lumicino. Il blocco che costituisce la custodia è unico e la pulsantiera è esterna e totalmente comandata elettronicamente.
Una Custodia è per sempre
Una custodia Easydive è per sempre. Se cambi telecamera o videocamera lo scafandro e la pulsantiera sono riadattabili alla nuova attrezzatura. Il software permette l’utilizzo di qualsiasi macchina fotografica o videocamera attraverso una scheda di aggiornamento.
Anche gli illuminatori seguono lo stesso modello. E anche loro sono riprogrammabili in base allo sviluppo della tecnologia.
Si parlava di garanzie. La sua garanzia è a vita!
Quella custodia per lo smartphone
Ma i miei occhi si posano sulla custodia per gli smartphone. Meglio sui due modelli di custodia.
Il primo Fabio lo chiama entry level ma, credetemi, offre delle funzioni incredibili. Si chiama Diveshot e permette di utilizzare tutte le potenzialità che il tuo telefono può dare. Compreso quella di farsi dei selfie. È testata sino a 60 metri di profondità.
Il secondo, si chiama Leo 3 Smart ed è il mio sogno. I comandi sono standardizzati per qualsiasi cellulare e inseriti in una sorta di mouse a lato della custodia. I pulsanti magnetici, quindi, non toccano in alcun modo il display e non necessitano guarnizioni di alcun genere.
Una batteria interna fornisce energia al case e al telefono.
La sua app, scaricabile e aggiornabile su Google Play e Apple Store, ci permette di accedere a tutte, ma proprio tutte, le funzioni video e foto del nostro smartphone. Dal più obsoleto a quello di ultima generazione. Ad oggi, 4.000 modelli di smartphone possono tranquillamente essere portati in immersione all’interno di Leo 3 Smart.
Ma non è finita, perché l’applicazione è compatibile con tutte le altre app del vostro telefono.
Io penso che durante le tappe decompressive non solo si possa guardare un film ma, addirittura, ipotizzare di montare un video o un collage fotografico della nostra immersione. Per essere pronti a postarlo sui social network non appena siamo risaliti sulla barca.
E credo che chi di voi vorrà comprare il mio libro in versione digitale potrà leggere qualche capitolo al posto di annoiarsi in decompressione.
“Non so se vi ho già convinto. Però vi invito a seguire le mie storie e i miei contenuti. Da oggi, la custodia per il mio IPhone sarà il migliore strumento per raccontarvele.”
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