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EASYDIVE, 7 ANNI DOPO

di Massimo Boyer

EASYDIVE, 7 ANNI DOPO

Sono un utilizzatore delle custodie subacquee Easydive dal 2015. Ne faccio un uso costante e continuo, per i miei lavori da fotosub e da biologo marino. Non mi hanno mai tradito, permettendomi di portare a casa il risultato ogni volta. È ora di un bilancio parziale.

Ho iniziato a fotografare sott’acqua nel 1982, ovviamente col sistema analogico. Col nuovo millennio e la rivoluzione digitale ho iniziato a sentire i primi sintomi di un’esigenza di rinnovamento profonda. Se il mondo cambia perché noi dovremmo rimanere ancorati a vecchie idee?

Ho parlato per la prima volta con Fabio nel 2014, a Marsiglia, in occasione di un Festival de l’Image Sous-Marine. Da subito ho aderito in modo entusiasta al suo progetto, adattando la mia Nikon alla Leo3. Sono partito con una D90, passando poi alla D7100 e alla D7500, e tutto senza mai dover cambiare custodia! Le mie prime impressioni davanti a questa novità sono su ScubaZone 22.




Proprio il concetto di custodia universale è quello che mi ha convinto. E non solo per il motivo più ovvio, che è quello di non dover cambiare tutta la custodia ad ogni cambio di macchina. I miei cambi di macchina sono diventati molto più frequenti col passaggio al digitale. L’evoluzione di tutta la fotografia si è fatta rapida, è una questione di definizione, ma anche di velocità, di profondità di colore. E con Easydive cambiare è facile, basta aggiornare il software della custodia, con un file che si riceve via email, può essere necessario cambiare la base (adattatore) da avvitare sotto la macchina fotografica, che arriva in 1 giorno o 2 col corriere. Il collegamento con la macchina digitsle è via USB (Leo3) o wifi (Leo2 Wi).

Svantaggi? La dimensione della custodia? Beh, non adattandosi come un vestito aderente alla macchina ovviamente deve avere degli spazi morti, deve vestire un po’ comodo, e quindi essere un poco più grande e più pesante, ma la progettazione ha contenuto in modo eccezionale l’aumento di peso.




Qualcuno obietta: “Eh, ma tutta quell’elettronica, non è certo amica dell’acqua salata”. I pulsanti della Leo3 sono elettronici, ma questo a ben vedere è un vantaggio, anzi, un doppio vantaggio: i pulsanti meccanici hanno un foro che attraversa la custodia, una via d’acqua potenziale. Molti allagamenti rovinosi, con danno irreparabile per tutto il prezioso contenuto, sono dovuti proprio a questi fori. I collegamenti elettronici non bucano la custodia. E il secondo vantaggio è che non sono sensibili alla pressione. Le custodie Leo3 sono utilizzabili a 150 m di profondità, livello accessibile dai subacquei tecnici. E superano il difetto delle custodie tradizionale proprio grazie ai pulsanti elettronici. Volete un terzo vantaggio? A causa di una malattia degenerativa rara, ho perso la sensibilità tattile nelle dita della mano, con cui ero solito individuare la posizione originale del pulsante di scatto, nella parte anteriore della custodia. Mi è bastata una telefonata, per spiegare il problema a Fabio. In poche ore ho ricevuto via email l’aggiornamento software con cui ho scambiato di posto due pulsanti. Adesso scatto col pollice, che controllo a vista, dal retro della custodia. M rendo conto che è un problema che riguarda pochissimi, ma proprio questo è un punto a favore della mitica assistenza Easydive.

Siamo nel 2022, e questa innovazione

è matura da tempo, e le paure sull’interazione tra acqua di mare e elettronica mi fanno sorridere… Ma c’è un altro motivo che mi ha spinto a cambiare, e ha a che fare con l’ecologia: al contrario delle plastiche usate per molte custodie, l’alluminio è riciclabile. Attualmente una custodia subacquea dedicata è compatibile con una sola macchina fotografica e videoripresa, il cui ciclo di vita sul mercato è di circa 2 anni. Con le custodie universali subacquee Easydive cambi

l’adattatore, aggiorni il firmware di riconoscimento e continui ad utilizzare la stessa custodia che hai comprato per la tua precedente attrezzatura senza alcun problema, e senza produrre rifiuti.

La nostra tendenza a gettare via quello che non si usa più sta producendo mostri, intere isole di plastica esausta si accumulano negli oceani. La filosofia Easydive è anche quella di costruire prodotti destinati a durare nel tempo, e non a diventare un rifiuto dopo 2 anni. Vedi anche l’articolo su ScubaZone 49.




Nel 2019 ho deciso di imprimere una svolta decisa al mio approccio alla fotografia digitale, accostandomi al mondo mirrorless, che secondo me è il futuro. Adesso sono il felice proprietario di una Leo3 wi che scafandra una mirrorless full frame Sony α7 III, con obiettivi 90 Macro, zoom 12-24 mm e Tamron 17-28 mm. L’articolo che racconta il mio passaggio a un sistema mirrorless è su scubazone 47.

Bilancio dopo 7 anni di uso: sono soddisfatto, consiglio decisamente ai fotosub le custodie Leo3 e Leo3 wi, le uniche davvero universali, con trasmissione elettronica dei comandi. È come impugnare il futuro.

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